si sono consumati dei veri e propri attimi di panico a casa risotti la scorsa settimana.
dopo aver passato un tranquillo sabato a macinare km su per una mulattiera per raggiungere la piana di san tomaso e, speravamo, qualche grado in meno siamo rientrati in città stanchi (stanchi? sfiniti) e molto affamati.
arrivavamo dalla montagna e da un pranzetto a base di prodotti tipici in un agriturismo di quelli con una sola sala e pure un solo tavolo e siamo passati a far la spesa in cerca di ispirazione.
appena passati dalla pescheria ci siamo illuminati: cena a base di pesce!
e allora perché non prendere quella retina piena di vongole fresche e farne un bel primo?
molto soddisfatta della mia scelta, una volta a casa ho appoggiato la retina sul piano della cucina e mi sono messa a fare altro, che attimi di pace qua son rari. ma mentre facevo quell’altro di cui ora proprio non ricordo, qualcosa all’interno della casa ha cominciato a scricchiolare.
vivendo con due gatti, arriva il punto in cui ai rumori si fa ben poco caso che tanto son sempre quei due disgraziati che combinano qualche danno.
quello scricchiolìo, però, era diverso dal solito e proprio non capivo da dove stesse arrivando. fra l’altro era anche giunta l’ora di mettersi ai fornelli quindi ho tagliato la retina e preparato un recipiente dentro il quale far spurgare le vongole.
era la prima volta che le usavo fresche, di tutte le volte che ho cucinato la pasta con le vongole sono sempre stata così pigra da utilizzare quelle surgelate.
bè, insomma, mentre stavo riempiendo il recipiente d’acqua una vongola è letteralmente saltata fuori dalla retina. e ha cominciato a passeggiare per il piano cucina, con il suo piedino di fuori a farle forza.
le vongole fresche sono vive.
e chi lo sapeva?!
per prima è arrivata la paura anche solo di sfiorarle visto che si muovevano più o meno tutte, poi è arrivata la preoccupazione su come diavolo avrei potuto cucinarle uccidendole con le mie mani, per ultimo è arrivato il panico di non saper trovare una soluzione e non saper prendere una decisione.
io ho urlato, lui era in doccia, allora ho aspettato pazientemente rintanata dalla parte opposta della stanza che, si sa, le vongole veraci son pericolose quando sono vive.
fra l’altro nemmeno lui sapeva che le vongole fresche potessero esserlo e, anche se fa tanto il duro, dispiaceva anche a lui doverle cucinare.
“se avessimo avuto una vasca almeno le avremmo messe lì” è una delle frasi più belle che io abbia sentito pronunciare dal mio futuro marito e lo so che per molti sarà una delle più stupide. per me no.
insomma, soluzioni non ce n’erano e quindi le ho cucinate lo stesso. l’ho fatto chiudendo gli occhi e il coperchio della pentola, cercando di non pensarci, sentendomi una persona orribile e chiedendo scusa a loro una per una.
d’altronde, si sa, che inizio ad avere qualche problema con la dieta onnivora.
ingredienti
vongole veraci
olio evo
aglio
un paio di zucchine
pomodorini pachino ciliegini o perini
prezzemolo
preparazione
le vongole fresche a quanto pare devono rimanere svariate ore in acqua a spurgare sabbia e impurità che possono racchiudere all’interno del loro guscio. ogni mezzora circa bisogna cambiare l’acqua, facendo attenzione a scolare le vongole una per una, altrimenti (dato che si, sono vive! e quindi semiaperte) la sabbia e le impurità rientranno nei rispettivi gusci.
nel frattempo ho messo su l’acqua per la pasta e fatto rosolare in una padella uno spicchio d’aglio tagliato in due e unito le zucchine tagliate a dadolini. una volta pronte le zucchine, è stato il triste momento di aggiungere le vongole e mettere il coperchio alla padella. bastano pochi minuti per farle cuocere e ce ne si accorge dal fatto che i gusci si aprono completamente. ho scolato gli spaghettini e li ho aggiunti direttamente nella padella, dopodiché ho aggiunto qualche pomodorino tagliato in due o in quattro, una spolverata di prezzemolo e un filo d’olio a crudo prima di mettere in tavola.
e si, ahimè erano proprio buone.