in quel del salento

partiamo dal presupposto che un’estate senza mare per me non può essere un’estate.
avendo programmato da mesi un viaggio ad agosto attraverso gli stati uniti, abbiamo quindi deciso di avventurarci in quella terra sconosciuta che per noi era il salento per un week end lungo di luglio.
purtroppo abbiamo visto davvero poco in quattro miseri giorni, ma ci siamo innamorati davvero tanto della zona, almeno tanto quanto abbiamo mangiato.
amici pugliesi, come fate a non essere tutti cronicamente obesi con delle materie prime del genere? con delle ricette del genere? con delle nonne del genere?
tornando al luogo e cercando di dimenticare l’esistenza della parmigiana di melanzane alla leccese (dieta, vieni a me!) tra quel poco che abbiamo visto, possiamo annoverare:
1. le maldive del salento, ovvero la spiaggia di marina di pescoluse
una distesa di spiaggia bianca, a tratti libera a tratti perfettamente attrezzata (le maldive del salento sono uno stabilimento dei tanti, in realtà) e questo mare blu che ti guarda e sembra chiamarti. purtroppo, abbiamo beccato la giornata più ventosa dell’anno probabilmente e non ce la siamo goduta quanto volevamo (sarà stata mica colpa della tromba d’aria?).
maldive del salento
2. lecce
complice qualche nuvola di troppo, un pomeriggio abbiamo deciso di rientrare prima dalla spiaggia e andare a visitare lecce. ma la bellezza! chi se lo immaginava che lecce fosse bella così? che fosse chiara così, soprattutto, quasi abbagliante con la sua pietra color crema ovunque? e con i suoi vicoli, pieni di locali, localini, ristoranti, gastronomie? in mezzo a quei vicoli abbiamo fatto un bell’aperitivo e una cena suprema, all’ombra di pareti a lastre e portoni di ferro…
lecce
lecce
3. punta della suina
un mare così bello da non crederci, una piscina naturale, due piccole spiagge inserite in due piccoli golfi, uno stabilimento con gli ombrelloni troppo vicini, un chioschetto a strapiombo sul mare, un pranzo sublime a base di mozzarella e pomodori (perché a milano i pomodori non hanno quel sapore lì?)
punta della suina
punta della suina
4. torre lapillo, porto cesareo
sarà che era domenica, sarà che c’era da fare a pugni per riuscire a percorrere la passerella di 2km che ti porta in riva al mare dal tuo ombrellone in ultima fila, sarà che c’era mare mosso: non ci è piaciuto. la prossima volta andrà meglio. e comunque ci siamo mangiati la puccia!
torre lapillo porto cesareo
5. gallipoli
è bella, non c’è niente da fare. saranno le sue mura, sarà il suo protendersi sul mare come una piccola penisola, saranno i suoi viottoli, le piazzette e il porticciolo, i negozietti tipici e i ristorantini vista tramonto. sarà che è bella e basta. ha un fascino particolare, quasi esotico ed è piena di vita, di tutte le età. la sera in cui l’abbiamo visitata per aperitivo e cena c’era la finale dei mondiali. e ovviamente io tifavo argentina.
gallipoli
gallipoli


i miei indirizzi utili:

re mida pucce e focacce: aperitivo su botti di vino a base di pucce e di tutto un po’
boccon divino: parmigiana leccese all’ombra dei magici vicoli di lecce
vico degli scettici: a cena in terrazza dominando il piccolo centro di taviano

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