pasqua nelle langhe: come, dove, quando ma il vino è sempre il perchè

quando ero piccola, soprattutto in età da seggiolone, mio nonno non smetteva mai di riprendermi. credo di essere arrivata fino ad una certa età pensando che la sua testa fosse a forma di videocamera perchè passava ore ed ore ed ore a filmarmi con quell’enorme aggeggio appoggiato sulla spalla.
grazie alla sua immensa pazienza di quel periodo oggi io sono la fortunata posseditrice (ho dovuto googlarlo perchè mi veniva possessrice, tutto bene) di decine di filmati che ritraggono la me bambina nelle situazioni più disparate. dalla difficoltosa apertura di una scatola alla prima volta che ho visto decollare un aereo, passando per imbarazzanti cambi di pannolino e capitomboli per terra degni di paperissima.
in uno di questi video sono a tavola con tutta la famiglia che bevo beata dal mio bicchiere col beccuccio (avete presente, si?) e da quello che dice mia madre si intuisce che abbia messo un goccio di vino nell’acqua al suo interno. il dramma ha inizio dal momento in cui finisco di bere il magico contenuto del bicchiere e comincio una protesta forsennata perchè, come una drogata in astinenza da chissà quale sostanza, ne voglio ancora pare a costo della vita. a suon di urla “agua” indicando la bottiglia del vino tutta la famiglia ha capito ben presto che ero di bocca buona.

la mia passione per il mondo enologico è cresciuta insieme a me con gli anni, soprattutto alimentata dalla passione che a sua volta ha sempre avuto mio padre. anche la mia dolce metà condivide questo interesse ed è proprio con lui che lo scorso anno ho frequentato il corso di I livello per diventare sommelier.
quale modo migliore di passare la pasqua quindi, se non in mezzo a dei vigneti? e questa volta è toccato a quelli delle langhe.

siamo partiti con molta calma e tranquillità il sabato mattina, concedendoci di dormire fino ad un’ora decente e raggiungendo bra – nel cuore della zona – all’ora di pranzo, giusto in tempo per gustarci la sua proverbiale salsiccia.
il centro storico di bra è una vera chicca, con le sue viette ciottolate, i palazzi bassi colorati e il porticato che domina il centro che custodisce, fra le altre cose, anche la sede nazionale di slow food.

risotti e dintorni salsiccia bra langhe roero piemonte pasqua

risotti e dintorni bra centro storico piemonte pasqua

risotti e dintorni langhe bra slow food

nel pomeriggio, complice il sole alto nel cielo, abbiamo fatto tappa anche a monticello d’alba, che ci ha accolti con un panorama incredibile, vigne a perdifiato e archi di mattoni chiari come cornice. come una poesia.

monticello d'alba alba risotti e dintorni vista

risotti e dintorni langhe roero piemonte barolo monticello d'alba

il tutto in attesa dell’appuntamento irrinunciabile della giornata, che è stata la visita alla banca del vino, progetto sempre di slow food atto a costruire una memoria storica del vino italiano all’interno della meravigliosa pollenzo, patrimonio unesco. abbiamo partecipato al laboratorio di degustazione “uve nebbiolo”, che ci ha permesso di degustare cinque vini: un barolo, un barbaresco, un ghemme, un roero e un nebbiolo. è stata dura, ma ce l’abbiamo fatta.

risotti e dintorni banca del vino

risotti e dintorni banca del vino

risotti e dintorni banca del vino nebbiolo

per cena siamo invece approdati in quel di alba e ci siamo fatti viziare all’osteria dell’arco a suon di agnolotti al plin e brasato al barolo. da far girare la testa.

risotti e dintorni alba osteria dell'arco

risotti e dintorni alba osteria dell'arco brasato al barolo

quando avevo quattordici anni, in una delle mille estate liguri della mia vita, la mia famiglia ha scelto di passare la settimana di ferragosto lontano dal frastuono ligure, nel cuore delle langhe, con un gruppo di amici. di quella settimana ho alcuni bellissimi ricordi, la maggior parte dei quali si svolgono all’interno del castello di verduno. tornando in zona non abbiamo potuto quindi fare a meno che tornarci, sia per la bellezza degli interni e del giardino, sia per gustarci il pranzo di pasqua ma anche per degustare ed acquistare uno dei vini del cuore: il pelaverga basadone, vino prodotto solo ed esclusivamente nella zona – per l’appunto – di verduno.

risotti e dintorni castello di verduno

risotti e dintorni castello di verduno

risotti e dintorni castello di verduno risotto caprino

di quella settimana a spasso per le langhe c’è un intero album di fotografie a casa dei miei genitori e una di quelle che mi è rimasta più impressa era un’immagine di mio padre seduto all’ombra di un albero proprio di fronte al meraviglioso belvedere di lamorra, piccolo paesino nel quale abbiamo fatto tappa per la parte di pomeriggio rimanente della domenica e per la cena.

risotti e dintorni lamorra langhe barolo

pasquetta si sa, è sempre una scommessa. ci siamo svegliati la mattina e il cielo blu aveva lasciato il posto a dei grossi nuvoloni grigi che incombevano minacciosi sui vigneti.
non ci siamo persi d’animo e siamo andati a barolo, nel cuore del cuore della produzione di questo vino incredibile, a visitare la cantina marchesi di barolo – dove abbiamo anche pranzato – e poi da borgogno – a fare un po’ di acquisti. purtroppo lungo tutto il paese c’era il mercato, che non ci ha permesso di visitare il centro storico come volevamo, ma la vista dalla terrazza di borgogno è stata impagabile.

risotti e dintorni marchesi di barolo

risotti e dintorni barolo borgogno

risotti e dintorni barolo

risotti e dintorni barolo


indirizzi utili:
bar la cantinetta, bra: per gustare la famosa salsiccia proprio nel cuore del centro storico
banca del vino, pollenzo : un progetto ambizioso, che merita una visita
osteria dell’arco, alba: piatti squisiti in una cornice moderna e centralissima
castello di verduno: non perdetevi le cantine seicentesche di questa cantina e il loro profumatissimo vino pelaverga basadone
ristorante bovio, la morra: un posto speciale e molto accogliente, fra piatti squisiti e una carta dei vini stratosferica
marchesi di barolo: il loro barolo sarmassa merita una degustazione
borgogno, barolo: fate un salto a fare un po’ di acquisti e godetevi la vista dalla terrazza

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Un pensiero riguardo “pasqua nelle langhe: come, dove, quando ma il vino è sempre il perchè

  1. Cristian Maretti 25 gennaio 2019 — 5:18

    Ciao, hai descritto quei tre giorni enogastronomici con tale passione da farmi venire voglia di andarci Non hai menzionato ai costi. Puoi più o meno dire quanto hai speso per quei fantastici giorni? Grazie

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