vi è mai capitato di pronunciare una frase e subito dopo bloccarvi perchè quello era un modo di dire tipico di qualcuno che amavate che non c’è più?
a me è capitato un paio di giorni fa.
leopoldo si stava arrotolando sul cuscino di una sedia tirandone i fili e senza nemmeno accorgermene mi è uscito un “occhèffai?“, con un marcato accento toscano.
sono rimasta immobile per dei secondi che mi sono parsi infiniti, con i polmoni fermi e il cuore che batteva forte.
per un istante la mia nonna è stata con me, affianco a me, dentro di me.
sono stata come un bagnasciuga sul quale lei ha camminato per un attimo. la sua impronta se l’è portata via una delle tante onde. ma io non sono sabbia, non dimentico.
e allora ieri sera ho fatto il risotto, che è lei che mi ha insegnato a farlo, e ho fatto quello alla milanese perchè – nonostante fosse toscana – lo faceva spessissimo.
per me soprattutto.
per me che entravo in casa sua e ne annusavo l’aria, per capire cosa c’era di buono in tavola. per me che ieri ho riempito casa nuova di quel profumo lì, per ringraziarla di essere passata di qua.
ingredienti
olio evo
burro
cipolla
riso carnaroli
vino rosso fermo
brodo di carne
grana padano
preparazione
ho tagliato la cipolla fine e l’ho fatta rosolare nell’olio evo insieme a un pezzettino di burro. ho unito nella pentola il riso e l’ho fatto tostare per cinque minuti, per poi sfumarlo con un bel bicchiere di vino rosso fermo. una volta evaporato, ho aggiunto gradualmente il brodo di carne senza mai smettere di mescolare il riso. ho preso a parte un bicchiere di brodo caldo e ci ho fatto sciogliere dentro la polvere di zafferano che ho poi aggiunto a cottura del riso quasi ultimata. ho spento il fuoco e mantecato con il grana padano grattugiato.