il viaggio di ritorno dal paradiso è stato abbastanza un inferno.
a conti fatti – e forse era meglio se non li facevamo – il nostro rientro è durato in tutto 54 ore per un totale di 28 ore di volo spezzate su 5 voli differenti.
non è stata esattamente una passeggiata, anche se abbiamo per fortuna dalla nostra parte l’incredibile capacità di superare ventordici fusi orari diversi senza quasi nessun inconveniente – a parte che siam svegli dalle 6 ma si sa, la perfezione non esiste. dovrei inserirlo come skill nel curriculum vitae!
il nostro metodo è molto semplice: per tarare il nostro corpo viviamo e mangiamo sempre secondo il fuso orario che stiamo vivendo. non importa se alle 16 abbiamo sonno come se fossero le 3 del mattino, ci costringiamo a rimanere svegli e sveniamo andiamo a letto ad un orario consono a farlo. così come fa niente se alle 7 del mattino abbiamo fame di cena e potremmo divorarci in serie una pasta cacio e pepe, un paio di bistecche e una insalata mista – è ora di colazione quindi cappuccio e brioche.
ieri sera il nostro corpo era già quasi del tutto tarato sull’orario di cena, avevo una voglia di cucinare che non stavo più nel grembiule e non mangiavamo un primo all’italiana da un mese quindi ho partorito questa pasta qui:
ingredienti
mafalde corte
funghi porcini secchi
mortadella
scamorza affumicata
preparazione
per prima cosa ho messo a bagno in acqua tiepida i funghi porcini secchi per una mezzoretta poi, con l’aiuto di un colino, li ho privati di tutta l’acqua che avevano assorbito e li ho messi da parte. mentre l’acqua giungeva ad ebollizione ho messo in una padella di pietra la mortadella tagliata a quadratini e ho aspettato che il suo grasso si sciogliesse e che i tocchetti si abbrustolissero per aggiungere i funghi porcini. scolate le mafalde corte (quanto sono belle?) le ho unite a mortadella e porcini e le ho fatte saltare qualche minuto, aggiungendo solo alla fine la scamorza affumicata così che filasse.