i primi di ottobre convolerò a nozze quindi questo settembre mi vede nelle vesti di quasimoglie, una creatura mitologica dai tipici lineamenti nevrotici che si sveglia la mattina dopo una nottata di incubi e non sa cosa l’attende durante la giornata perché le cose da fare e a cui pensare spuntano come funghi dopo un acquazzone e non importa se sai da un anno che ti sposi, ti sei ovviamente dovuta ridurre all’ultimo per decidere le cose e quindi vaghi senza meta in cerca di risposte a domande che mai nella vita avresti pensato di sentirti porre:
che musica metti in chiesa? ah ma non è automatica?
hai scelto le letture per il libro messa? certo, come no, adesso posso anche decidere cosa leggere! ah si?
hai scelto chi dovrà leggere in chiesa? tirare i dadi vale?
e il primo ballo con chi lo farai? cioè già mi sposo, devo pure ballare?
li vuoi i fiori sulla torta? se sono commestibili…
e la playlist della festa? pronto, signor papeete?
dove facciamo lasciare le macchine durante la cerimonia? ma io faccio la sposa o la parcheggiatrice?
hai fatto la confessione? ah non è più valida quella del 1992?
le bottoniere le facciamo come il bouquet? what’s bottoniere?
e il tableu? what’s tableu?
l’acconciatura la vuoi sciolta, raccolta o semiraccolta? acconciata dovrebbe essere ok
e in tutto questo già ci vedo, io e lui, nei prossimi giorni: in giro per casa in tuta con le décolleté e le scarpe da smoking del matrimonio a prenderci in giro a vicenda scongiurando vesciche nel nostro giorno.
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