che sembra una roba ipercomplicata ma giuro che non lo è.
in tempi di crisi, ovvero di dieta, si cerca di spaziare e di fare in qualche modo a meno dei carboidrati, nemico storico e agguerrito del genere umano e chi li ha creati doveva davvero essere sadico per farli così buoni.
ho sempre utilizzato i cereali più che altro durante la stagione estiva per creare insalate fredde aggiungendoci ingredienti a caso.
raramente però, ma quest’anno molto di più, li utilizzo esattamente come se avessi a che fare con un riso bianco semplice. questo ragionamento per me può valere però solo per farro, orzo e kamut che sono i cereali un po’ più grossi: con la quinoa e il bulgur, ad esempio, che sono minuscoli il risultato probabilmente sarebbe pessimo.
ma veniamo agli ingredienti, in ordine di apparizione:
olio evo
scalogno
rosmarino
orzo perlato
vino rosso
brodo granulare
taleggio
semi di papavero
ed ecco il procedimento:
per prima cosa tagliamo lo scalogno a pezzettini invisibili e andiamo a saltarlo nella pentola con un po’ di olio evo e due rametti di rosmarino.
quando lo scalogno si sarà imbiondito aggiungiamo l’orzo e facciamo tostare per almeno cinque minuti. trascorsi, sfumiamo con del vino rosso (io ho usato un buonissimo lacryma christi di mastroberardino) e quando si sarà asciugato procediamo come nella cottura di un normale risotto, aggiungendo brodo ogni qualvolta si asciughi. a cottura ultimata, ci vorranno 25 minuti circa, mantechiamo il taleggio e solo dopo aver impiattato aggiungiamo i semi di papavero.
io, che sono a dietadieta nonché hitleriana come mi definisce il fidanzato, non l’ho mangiato, ma in realtà credo possa rientrare di diritto fra le ricette light dato che, a parte il taleggio (sostituibile con un formaggio più magro, magari di capra), tutti gli altri ingredienti sono leggeri e non c’è traccia di burro.
buon appetito!
Un pensiero riguardo “orzotto al rosmarino mantecato al taleggio con semi di papavero”