metti uno dei primi week end di primavera, stagione che detesto meno solo dell’estate.
metti il cielo azzurro, velato da una leggerissima foschia e metti una regione meravigliosa a neanche un’ora da casa ma mai visitata davvero.
approfittarne, potendo, è d’obbligo e noi ne abbiamo approfittato.
ne viene fuori un fine settimana ricco in molti sensi. innanzitutto di profumi, colori e sapori ma anche di strade ciottolate, di cimiteri minuscoli con una vista mozzafiato, di bollicine, di cantine, di fil di ferro teso fra i vitigni, di rustici nel mezzo del nulla, di navigatori bucolici che ti fanno fare strade proibitive.
troppo spesso si va dall’altra parte del mondo senza saper apprezzare davvero la meraviglia che c’è qui (fiera delle frasi fatte finita, si).
il franciacorta è un po’ il chianti della lombardia, con le sue distese di vigne a perdifiato, gli ulivi ai lati delle strade e quel verde intenso che trovi solo lontano dalle grandi città.
se un giorno ci siamo lasciati trasportare per tutta la regione seguendo la famigerata strada del vino, il giorno dopo siamo andati nel dettaglio a visitare una delle cantine più famose d’italia, ovvero ca’ del bosco.
tra ingressi di design (il cancello solare di arnaldo pomodoro vale da solo la visita stessa), sculture, vigne, cisterne e bottiglie antiche le quasi due ore di visita sono volate in un baleno e ci siamo ritrovati in un grazioso salottino a degustare un vintage collection satèn millesimato (di cui un esemplare campeggia ora tronfio nella nostra cucina).
il peso del tempo sospeso di stefano bombardieri
il cancello solare di arnaldo pomodoro
ps: è ufficiale, io odio le bollicine.
i miei indirizzi utili:
relais franciacorta – un angolo di paradiso nel paradiso
ca’ del bosco – vino & design, tutto in uno
agriturismo i cantoni – risotto al bagoss divino (lo replicherò a breve), carne alla brace idem
locanda cascina boneta – acquistate i loro formaggi!
dispensa pani e vini – osteria da dieci e lode