è stato un lungo, lunghissimo viaggio quello per arrivare fin qui a auckland. partiti da milano, abbiamo dapprima toccato dubai con sei ore di volo per poi ripartire alla volta di brisbane – dodici ore circa – e infine auckland dopo altre tre e mezza.
siamo arrivati stravolti, sfiniti e confusi sia su che giorno sia su che orario fosse… ma incredibilmente felici.
per metterci subito in pari col fuso invece di farci catturare dal letto siamo usciti a dare una prima occhiata alla città e a cenare. dopo un breve giro nella zona del porto – dove abbiamo anche avuto la fortuna di vedere la barca a vela dell’emirates team che partecipa alla america’s cup – giusto per stare leggeri abbiamo scelto di mangiare due cheesy angus beef burger con una bella birra media neozelandese. dopodiché, appena rientrati in albergo, siamo ufficialmente entrati in coma!
questa mattina – dopo dodici ore filate di sonno evviva! – ci siamo avventurati attraverso un itinerario a piedi suggerito da lonely planet che ci ha portati a scoprire aotea square, piazza nella quale c’era fra l’altro una esibizione chiamata arboria grazie alla quale si entra dentro a degli enormi gonfiabili illuminati al loro interno, per proseguire poi passando davanti al civic teather e arrivando a khartoum place, dove si può vedere una bellissima decorazione murale dedicata al suffragio femminile – le donne neozelandesi sono state le prime al mondo ad ottenere il diritto di voto – e che tramite una scalinata porta direttamente alla auckland art gallery, che custodisce opere di arte moderna e contemporanea sia neozelandesi che internazionali e grazie alla quale io al momento ho una incredibile cotta per colin mccahon!
usciti dalla auckland art gallery ci siamo fatti incantare da albert park, che sorge proprio lì affianco ed è meraviglioso con tutti i suoi fiori colorati perché – non dimentichiamolo – qui è primavera!
dopo aver passeggiato per queen street e le sue vetrine e per vulcan lane fra pub e locali storici ci siamo diretti verso il porto e il suo wynyard quarter dove – dopo una breve sosta a prendere il sole – abbiamo pranzato presso il fish market a suon di insalata di mare, sashimi di salmone e ostriche del pacifico!
il pomeriggio è trascorso invece tra il farci tradurre la patente (eravamo sprovvisti di quella internazionale), il riuscire ad arrivare sani e salvi dall’autonoleggio al nostro albergo – qui la guida è a destra argh! – e la meravigliosa vista sulla baia della quale si gode dalla sky tower.
e la serata… bé, quella è ancora tutta da vivere!