devo ammetterlo, ho sempre cucinato il riso nero sottoforma di riso venere con gamberetti, zucchine e -non me ne vogliate – poca fantasia.
e invece il riso venere è solo una qualità di riso nero e non il riso nero stesso e indica fondamentalmente la provenienza italiana del riso.
ho perdipiù scoperto grazie all’internet che la più pregiata varietà di riso nero è canadese, si chiama zizania e non è nemmeno riso.
al riso piace confonderci le idee.
questa ricetta nasce aprendo il frigo e scoprendo negli svariati contenitori che utilizzo per suddividere gli alimenti (no, non ho disturbi compulsivi) cosa è rimasto da unire a questo riso particolare, che come il rosso ha profumato casa e che non è stato in realtà apprezzato da tutti per l’utilizzo inconsueto della mela pinova – varietà croccante, dalla buccia rossa e giallo/verde.
ma a me è piaciuto assai.
ingredienti
riso nero selvatico
sale grosso
pecorino sardo maturo
mela pinova
strolghino
olio evo
procedimento
portiamo l’acqua ad ebollizione e facciamo cuocere il riso nero selvatico per circa 35 minuti con una manciata di sale grosso. nel frattempo, tagliamo a piccoli pezzetti il pecorino sardo maturo, la mela pinova e lo strolghino.
passati i 35 minuti, scoliamo il riso e lo passiamo sotto l’acqua fredda. uniamo tutti gli ingredienti e aggiungiamo un filo d’olio extra vergine d’oliva. il pranzo è pronto!
Basta con la cucina radical fusion!
radical che?